Nei giorni scorsi all'architetto chileno Alejandro
Aravena (1967) è stato assegnato il Pritzker Prize, il
premio Nobel dell'architettura.
Aravena è un architetto che seguo da molti anni e tra i
motivi del premio, figura il suo contributo a temi vicini al progetto
presentato in questo video. Si tratta di un progetto pilota nato nel 1965 a
Lima, in Perù, patrocinato dall'ONU (l'agenzia UN-Habitat sarebbe nata solo nel
1977) e intitolato PREVI (Proyecto Experimental de Vivienda) al quale vennero invitati a collaborare alcuni tra i più importanti architetti dell'epoca, nazionali ed internazionali, specializzati in edilizia residenziale e sociale.
Era un progetto urbano di edilizia residenziale di grande qualità,
ma a bassissimo costo per il governo, che mirava a garantire i requisiti essenziali minimi ad ognuno degli alloggi e alla nuova città nel suo insieme.
Si parla di Micro-economia.
Questo video presenta i risultati a distanza di circa 40
anni - che poi è il tempo minimo sul quale andrebbero analizzate le opere di
urbanistica.
Il progetto lo trovate raccontato qui PREVI:
The Metabolist Utopia
In questo processo, così come nei progetti di Aravena. sono
state coinvolte le comunità nelle decisioni da prendere e sono state lasciate
aperte delle possibilità ad ampliamenti, modifiche e personalizzazioni future, in funzione delle mutate esigenze, della crescita del numero dei componenti o dei miglioramenti delle condizioni economiche delle famiglie alle quali vengono assegnati gli alloggi.
Nel caso di PREVI-Lima, si trattò di un progetto patrocinato
dall'ONU mentre nel caso del progetto Elemental di
Aravena, con alloggi realizzati a 7500$, si tratta di un processo
locale.
Il progetto PREVI-Lima nacque in un'epoca in cui l'agenzia
dell'ONU aveva una autorevolezza ed un peso specifico che oggi ha perso per
strada. Solo 12 anni più tardi, nel 1977, sarebbe nata UN-Habitat: l'agenzia
dell'ONU specificamente dedicata alle questioni abitative e di sviluppo urbano.
Una considerazione personale: stiamo di fatto procedendo a vele
gonfie, verso una forma di società che presenta i Faraoni con le loro piramidi iper-performanti da un lato e gommoni da recuperare in mare aperto dall'altro.
Personalmente penso che sia anche un bene che coesistano urbanistica dal basso e impianti faraonici; edilizia spontanea e progettazione che mira al capolavoro. In fin dei conti è grazie a questo tipo di coesistenza che possiamo passeggiare per Siena o Venezia e avere l'impressione di sperimentare degli angoli di paradiso.
L'importante è avere la consapevolezza di ciò che accade.
Sempre quest'anno, Aravena è stato nominato direttore della
prossima Biennale di Venezia, nella sezione Architettura: mi sembra un bel segnale e sarà interessante
vedere quali risultati porterà.
Ricordo un'ottima conferenza di un maestro, Giancarlo De Carlo,
nella quale raccontava di vivere la professione dell'architetto come una
professione transitoria, in attesa che le persone comuni potessero ricominciare
a costruirsi le case con le proprie mani.
Elemental - Arch. A. Aravena |
Elemental - Arch. A. Aravena |