Ieri ho fatto 2 passi per la prima volta su Midjourney.
Sto seguendo questa piattaforma dalla scorsa estate e ieri ci ho messo mano per vedere cosa poteva venire fuori.
In un paio d'ore ho (ho?) sviluppato queste 2 immagini: considerando il tempo di iscrizione e quello per capire come muoversi, il tempo reale di ideazione e lavoro sará stato di 10 minuti.
Dal punto di vista creativo ed espressivo, questa piattaforma (non ho ancora provato Dall-E) ha aperto la porta letteralmente su un universo parallelo.
Ho avuto la sensazione quasi fisica di stare su una moto che in prima prende i 300 all'ora.
É una di quelle porte aperte che non si possono richiudere. Uno strumento - ma non é uno "strumento", piuttosto un "collaboratore", un "collega" - che porta ad esiti espressivi completamente nuovi e che al momento sembrano senza limiti.
Per come é strutturato l'algoritmo, la direzione - secondo me reale, non virtuale - é quella delle dimensioni distopiche di Ridley Scott, ma raggiunte in un trip acido.
Credo - realmente - che possa dare un livello di dipendenza importante. Non so se sia stato coniato un nome scientifico per quel tipo di dipendenza causato da socialmedia, likes, necessità compulsiva di connessione, ecc.
In ambiti creativi bidimensionali quali pittura, illustrazione, grafica, ma anche animazione e cinema, il potenziale mi sembra infinito.
In ambito architettonico, il passo verso una modellazione CAM di queste visioni, non lo vedo lontano.
Aaron Betsky, uno dei critici e teorici piú importanti al mondo, ha appena postato questo articolo, che merita la lettura: The Voyage Begins: Using Midjourney in Architecture.
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| A-CID Journey #1 © Fabio Barilari |
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| A-CID Journey #2 © Fabio Barilari |
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