mercoledì 21 dicembre 2016
giovedì 8 dicembre 2016
Wanted in Rome
I'm very glad and pleased to be on the December cover page
of Wanted in Rome with an illustration from Campo de' Fiori. Many thanks to Andy Devane and Wanted in Rome for the opportunity!
Sono davvero onorato di essere presente sulla copertina di
Wanted in Rome di Dicembre con una illustrazione da Campo de' Fiori. Molte grazie ad Andy Devane e Wanted in Rome per
l'opportunità!
lunedì 28 novembre 2016
Hong Kong Exhibition
Very pleased and honored to present my illustrations back in
Hong Kong, in my forthcoming exhibition at the HK Central Library, from 20 to
27 of December.
Many thanks to the Goethe-Institut Rom for their always unique organization and professionality.
-
Felice e davvero onorato di presentare nuovamente le mie illustrazioni ad Hong Kong, presso la Biblioteca Centrale, nella mia prossima mostra dal 20 al 27 Dicembre.
Mille grazie al Goethe-Institut Hongkong per il loro lavoro sempre eccezionale e professionale.
Many thanks to the Goethe-Institut Rom for their always unique organization and professionality.
-
Felice e davvero onorato di presentare nuovamente le mie illustrazioni ad Hong Kong, presso la Biblioteca Centrale, nella mia prossima mostra dal 20 al 27 Dicembre.
Mille grazie al Goethe-Institut Hongkong per il loro lavoro sempre eccezionale e professionale.
sabato 26 novembre 2016
mercoledì 9 novembre 2016
Endless Search
Nel 1985, Ronald Reagan si apprestava a vincere il suo
secondo mandato.
Nel Giugno del 1984, Bruce Springsteen aveva fatto uscire il
suo 7° album, "Born in the USA", trasformando sostanzialmente la
sua immagine al di fuori dei confini nazionali, da musicista per intenditori e
appassionati, alla più grande rock star internazionale in quegli anni: una
forma di rock star così vicina al termine pop star della metà degli anni '80,
da raccoglierne anche il suo significato più deteriore.
Di fatto, la stragrande maggioranza del pubblico fuori dagli
Stati Uniti ha conosciuto Springsteen e si è fatta un'idea sulla sua musica,
con quell'album e fu solo dopo Born in the USA che cominciò a riempire gli
stadi al di fuori degli Stati Uniti: un concerto come quello tutto esaurito di
San Siro nell''85, due anni prima non sarebbe stato neppure immaginabile.
All'apice del successo di quell'album, Ronald Reagan pensò
bene di tentare di utilizzare il singolo "Born in the USA" per la sua
campagna di secondo mandato, di fatto cercando di sfruttarne la potenza
coinvolgente e apparentemente patriottica, senza aver compreso (e
forse neppure ascoltato) il significato tragico di quel testo.
Springsteen naturalmente gli negò l'uso del brano, ma Reagan
si espresse comunque: "America's future rests in a thousand dreams
inside your hearts; it rests in the message of hope in songs so many young
Americans admire: New Jersey's own Bruce Springsteen. And helping you make
those dreams come true is what this job of mine is all about."
Pochi giorni dopo arrivò la risposta di Springsteen introducendo
Johnny 99 in un concerto a Pittsburgh, un brano sulla disoccupazione e la
violenza che genera: "The President was mentioning my name the other
day, and I kinda got to wondering what his favorite album musta been. I don't
think it was the Nebraska album. I don't think he's been listening to
this one."
In pochi infatti sapevano che il brano Born in the USA Springsteen
l'aveva scritto nel 1981 e sarebbe dovuto rientrare nella selezione dell'album
Nebraska uscito nel 1982: il suo disco più cupo, duro ed intimista; senza
nessuna speranza nei testi così come nelle sonorità.
Lo registrò da solo, nella sua cucina, con un
multitraccia portatile a 4 piste e venne messo su vinile letteralmente
così come era nato.
Nelle parole di Springsteen: "Born in the U.S.A. is about "a working-class man" in the midst of a spiritual crisis, in which man is left lost... It's like he has nothing left to tie him into society anymore. He's isolated from the government. Isolated from his family... to the point where nothing makes sense... Promotes the fact that the endless search for truth is the true American way"
Nebraska lasciò senza fiato tutti quelli che lo seguivano, anche perchè totalmente imprevisto, dopo le sonorità debordanti del precedente album doppio di The River.
Fu con Nebraska che Springsteen fece capire chiaramente che non era il pubblico a governare le sue scelte musicali.
Oggi è la giornata giusta per riascoltare la versione originale di Born in the USA.
Tutto il disco Nebraska andrebbe riascoltato ogni tanto e
andrebbero riletti i suoi testi, per comprendere la grandezza di questo
musicista.
martedì 8 novembre 2016
Trans Tiberim
Etichette:
Fabio Barilari,
Illustrations,
Roma,
Travelogues
Ubicazione:
Trastevere, Roma, Italia
venerdì 4 novembre 2016
sabato 22 ottobre 2016
mercoledì 19 ottobre 2016
8 Punti
#Industriarchitettura
Mi hanno chiesto di proporre 8 punti per rilanciare la qualità architettonica in questo paese.
Si tratta di un tema che dovrebbe coinvolgere tutti: non serve essere tecnici del settore per osservare quello che ci circonda.
Si tratta di un tema che dovrebbe coinvolgere tutti: non serve essere tecnici del settore per osservare quello che ci circonda.
L'articolo lo si trova pubblicato in questo link: E' una bella iniziativa questa messa in campo da Industriarchitettura.
Il mio intervento, per chi fosse interessato, è stato preceduto nelle scorse settimane da altri due articoli, sviluppati con la stessa dinamica, da parte di due ottimi professionisti, nella speranza che da questo confronto di idee ne possa nascere qualcosa di concreto:
http://www.industriarchitettura.it/2016/09/14/rinascimento-come-rivoluzione-un-manifesto-per-il-futuro-prossimo-con-8-punti-per-rilanciare-la-teoria-dellarchitettura-in-italia-di-gianluca-peluffo/giovedì 6 ottobre 2016
ЧИТАТИ МІСТО – АРХІТЕКТУРА БІБЛІОТЕК НІМЕЧЧИНИ
Some shots from the exhibition ЧИТАТИ МІСТО – АРХІТЕКТУРА БІБЛІОТЕК НІМЕЧЧИНИ at Erste Lwiwer Mediathek in Lviv, Ukraina
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Alcuni scatti dalla mostra ЧИТАТИ МІСТО – АРХІТЕКТУРА БІБЛІОТЕК НІМЕЧЧИНИ alla medieteca Erste Lwiwer Mediatheka a Lviv in Ucraina
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Alcuni scatti dalla mostra ЧИТАТИ МІСТО – АРХІТЕКТУРА БІБЛІОТЕК НІМЕЧЧИНИ alla medieteca Erste Lwiwer Mediatheka a Lviv in Ucraina
Una foto pubblicata da Fabio Barilari (@fabio_barilari) in data:
Una foto pubblicata da Fabio Barilari (@fabio_barilari) in data:
Una foto pubblicata da Fabio Barilari (@fabio_barilari) in data:
Una foto pubblicata da Fabio Barilari (@fabio_barilari) in data:
domenica 2 ottobre 2016
4 minutes
"When talking about the problem of refugees, we use
dehumanised language, which reduces human tragedy to numbers and statistics.
But this suffering concerns real people, who – just like us - have families,
loved ones, friends; their own stories, dreams, goals... Only when you sit down
opposite a specific person and look into their eyes, you no longer see an
anonymous refugee, one of the migrants, and notice the human before you, just
like yourself – loving, suffering, dreaming.
20 years ago, psychologist Arthur Aron discovered that 4
minutes of looking into each other's eyes can bring people closer. Using this
discovery, we decided to carry out a simple experiment, during which refugees
and Europeans sat opposite each other and looked into each other's eyes.
Clearly, it is most important to give each other time to better understand and
get to know each other.
The experiment was conducted in Berlin: the city, which -
first of all - is a symbol of overcoming the divisions, and secondly, seems to
be the centre of the contemporary Europe. We wanted the movie created on the
basis of the experiment to be as symbolic as possible – and to touch upon the
general divisions between people.
The experiment participants were ordinary people. The
situations were not staged; we wanted to get natural, spontaneous reactions.
The people sitting opposite each other had not known each other before and saw
each other for the first time during the experiment. What is important, the
refugees mostly came from Syria and had not been living in Europe for longer
than a year."
lunedì 8 agosto 2016
Wanted in Rome
Pleased to be on the front page of Wanted in Rome this month.
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Felice di essere sulla copertina di Wanted in Rome di questo mese.
venerdì 29 luglio 2016
Die Stadt Lesen - Seoul, Korea
My new exhibition, in Seoul, from 2 to 28 August 2016
110, Sejong-daero, Jung-gu
04524 Seoul
04524 Seoul
La mia nuova mostra, a Seoul, dal 2 al 28 Agosto 2016
SEOUL METROPOLITAN LIBRARY
SEOUL METROPOLITAN LIBRARY
110, Sejong-daero, Jung-gu
04524 Seoul
04524 Seoul
2016년 8월 2일(화) -
2016년 8월 28일(일)
화-금 오전 9시 - 오후 9시
토-일 오전 9시 - 오후 6시
2016년 8월 28일(일)
화-금 오전 9시 - 오후 9시
토-일 오전 9시 - 오후 6시
서울도서관
서울특별시 중구 세종대로 110
04524
04524
lunedì 4 luglio 2016
sabato 4 giugno 2016
Muhammad Ali
Muhammad Ali, born Cassius Marcellus Clay Jr
17 Jan 1942 - 3 Jun 2016
"Impossible is just a big word thrown around by small men who find it easier to live in the world they've been given than to explore the power they have to change it. Impossible is not a fact. It's an opinion. Impossible is not a declaration. It's a dare. Impossible is potential. Impossible is temporary. Impossible is nothing."
- Muhammad Ali
martedì 31 maggio 2016
Hagia Sophia
Trying to capture the light, impressive, breathing space of
this silent architecture.
Its sense of what is sacred and undisclosed, hidden in the strenght of its powerful and ancient structure.
venerdì 22 aprile 2016
Wien Museum Neu - Experiencing Der Kuss
WMN competition - Progetto: Fabio Barilari Architetti
Augmented Topography
Un'architettura per Vienna, un'architettura che sia elegante
come Vienna;
Che accolga al suo interno tutte le geometrie del contesto.
E una passeggiata che si sviluppa dentro e sul Museum Neu: Un
nuovo percorso, pubblico, sul Nuovo Museo della città.
Un prospetto urbano, per la città e un prospetto, differente,
per il parco e contro il cielo grigio di Vienna
Il Giardino, l'Oro, il Bacio di Klimt,
solo per Vienna.
Augmented Topography
An architecture for Wien, an architecture elegant
as Wien;
which welcomes in its interiors all the context geometries.
And walks that develop inside and on the Museum Neu: A new
public path, on the New Museum for Wien.
An urban elevation, for the city and a different elevation
for the park, in front of the gray Wien sky.
The Garden, the Gold, The Kiss by Klimt,
only for Wien
STUDI
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Tamman Azzam Kiss - Syria |
giovedì 14 aprile 2016
mercoledì 6 aprile 2016
Windows
Picture House - Barilari Architetti |
A distanza di anni dal completamento di questo progetto e dalla sua prima pubblicazione su The Architectural Review, fa piacere vedere che continua ad essere apprezzato.
On Pinterest, typing "window", we are the first
image in the series.
Several years after the completion of this project and after its first publication on The Architectural Review, I'm pleased to see that it continues to be appreciated.
venerdì 1 aprile 2016
Fragile Yemen
Viaggiando ci s’accorge che le differenze si perdono: ogni città va somigliando a tutte le città, i luoghi si scambiano forma ordine distanze, un pulviscolo informe invade i continenti.
- Italo Calvino
- Italo Calvino
© Agnes Montanari - Sana'a Underworld |
Per arrivare a Sana'a, la capitale dello Yemen, da Roma, occorrerebbero circa 6 ore.
In pratica, sarebbe possibile
fare colazione la mattina presto, con cornetto e cappuccino, di fronte al ForoRomano e pranzare nel primo pomeriggio con un Saltah, nella Città Vecchia di Sana'a.
50 anni fa, avrei impiegato su per giù lo stesso tempo per andare a pranzo sul Canal Grande.
100 anni fa, un contadino che volesse emigrare, diciamo dalla Sicilia, verso il Nord, in 6 ore probabilmente non avrebbe raggiunto neppure lo Stretto.
50 anni fa, avrei impiegato su per giù lo stesso tempo per andare a pranzo sul Canal Grande.
100 anni fa, un contadino che volesse emigrare, diciamo dalla Sicilia, verso il Nord, in 6 ore probabilmente non avrebbe raggiunto neppure lo Stretto.
Tornando alla colazione: abbiamo una percezione della geografia rimasta ancorata a distanze calcolate con metodi vecchi di almeno 50 anni, per cui ci consideriamo parte di una comunità in funzione di percorsi ed ambiti geografici che, molto semplicemente, ora non esistono più.
Il nostro senso di appartenenza geografica è rimasto fermo ad una organizzazione mentale vecchia, se non antica, mentre contemporaneamente i tempi di connessione, geografica e virtuale, si sono sviluppati in maniera esponenziale.
© Marco di Lauro - Sana'a, Yemen |
Credo dipenda da questo, almeno
in parte, il fatto che una notizia come la distruzione del museo archeologico
di Dhamar in Yemen, con le sue decine di migliaia di reperti, avvenuto in poco più di 1 secondo, pochi mesi fa, non
arriva sul nostro schermo e, se anche arriva, scivola via anche in meno di 1
secondo.
Tornando alla colazione, se arrivati a Venezia scoprissimo che nell'arco della
mattinata è stato raso al suolo il Palazzo Ducale, scopriremmo
contemporaneamente una altrettanto dirompente esplosione dei media nel
comunicare quello che è successo, in grado di creare un'eco emotiva anche in
coloro che non hanno mai avuto il minimo interesse non dico in quella splendida architettura, ma neppure nei beni culturali nel senso più superficiale del termine.
Beni della cultura.
Beni della cultura.
© John Andersen - Shibam, Yemen |
D'altra parte, ad un contadino siciliano che nel 1916 si stesse per mettere in viaggio verso il nord, una notizia del genere forse sarebbe scivolata addosso con la stessa leggerezza con cui noi apprendiamo della devastazione che si sta compiendo da anni in Yemen.
In altri termini, se la stampa svolgesse il suo compito allineata con una consapevolezza geografica attuale, forse percepiremmo tutto il peso devastante
che porta con se la distruzione, in 1 secondo, di un bene che trasmette una
memoria collettiva di 8000 anni di storia, riducendo di fatto una
comunità ad una sorta di entità lobotomizzata, priva di memoria.
Perchè è questo quello che
succede: quando si distrugge il patrimonio culturale di un popolo, viene
lobotomizzata una società.
Naturalmente dopo il raid ci sono i saccheggi.
Naturalmente dopo il raid ci sono i saccheggi.
Solo che, tornando alla colazione, nel restare comodamente ancorati alla nostra idea della geografia vecchia di almeno cinquanta anni, possiamo far
finta che la cosa non ci riguardi.
Lo Yemen ha circa 24 milioni di abitanti di cui circa 20, in questo momento, secondo l'Unicef, hanno bisogno di una qualche forma di assistenza umanitaria.
© Agnes Montanari - Sana'a Underworld |
Lo Yemen ha circa 24 milioni di abitanti di cui circa 20, in questo momento, secondo l'Unicef, hanno bisogno di una qualche forma di assistenza umanitaria.
Il paese ha quattro siti dichiarati patrimonio dell'Unesco e 10 altri luoghi per
i quali è stata richiesta tale nomina e la devastazione in corso su
tali siti, durante i raid aerei sauditi in Yemen nel corso di circa un anno di guerra, è talmente ampia
da aver reso necessaria la suddivisione di tale distruzione in 5
categorie: le città; i monumenti come moschee, cittadelle, forti; i siti archeologici; i reperti archeologici; i musei.
Non si tratta di Isis.
Non si tratta di Isis.
Tecnicamente parlando, le dinamiche e la rapidità di distruzione ed azzeramento di questa memoria collettiva sono di una tale dimensione, da rendere necessario lo sviluppo di una nuova teoria del restauro e l'adozione di strumenti e tecniche aggiornati che siano in grado di abbracciare metodi, finalità e componenti emotive da dover recuperare e tramandare, nell'intervenire su un patrimonio culturale devastato in questo modo.
Perchè nessuna altra epoca precedente ha avuto questa semplicità ed immediatezza nell'azzeramento di una cultura plurimillenaria.
© Agnes Montanari - Sana'a Underworld |
Ma’rib, Aden, Dhale, Sa’ada, Ta’iz, Hodayda, Shabwa, Hajjah: sono tra i siti archeologici distrutti fino ad oggi nei bombardamenti sauditi.
Lo scorso 25 Febbraio, dopo quasi un anno dall'inizio della guerra nel Marzo del 2015, l'Unione Europea ha votato si all'embargo delle armi nei confronti della coalizione saudita e, fino ad allora, solo la Germania aveva deciso, nel Novembre 2015 di chiudere qualunque trasferimento di armi al regno saudita, fino ad allora, uno dei suoi clienti migliori in questo settore.
© Fabio Barilari |
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
- Italo Calvino
Beautiful Yemen, ma con l'audio spento.
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San'a', Yemen
sabato 19 marzo 2016
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