The album has been described by Anthony DeCurtis as
"perhaps the most romantic album of Reed's career". Many of the
album's songs were inspired by and dedicated to Reed's girlfriend and muse at
the time, a trans woman named Rachel Humphreys.
According to Aidan Levy, Coney Island Baby was
"as much a love letter to Rachel as it was to the nostalgic Coney Island of
the mind."
The album's title track directly references Rachel with the
line: "I'd like to send this one out to Lou and Rachel, and all the kids
at P.S. 192.". "P.S. 192" refers to P.S. 192 – which at
that time was a public school for kindergarten to 6th grade, in Brooklyn, New
York City, where Reed went to school before moving to Long Island. In 1979
Reed said "Saying 'I'm a Coney Island baby' at the end of that song is
like saying I haven't backed off an inch. And don't you forget it." It
is a direct continuation of the poem "The Coach and Glory of Love"
published in the Fall 1971 edition of The Harvard Advocate.
Oriol Bohigas _ Barcelona 20/12/1925 - Barcelona 30/11/2021
Per chiunque pensi che vivere in un contesto urbano degradato e avvilente sia una forma di "fine pena mai", la Barcellona di Bohigas ci mette di fronte a tutta l'incompetenza di chi amministra una città che non funziona.
E' morto un architetto grandissimo. Ma proprio di quelli rari.
"Ha muerto Oriol Bohigas, el arquitecto de Barcelona, Urbanista, pensador, intelectual y agitador, llevó unos estándares de dignidad a los barrios"
- Arquitectura Viva
Chiunque abbia visitato e amato la città di Barcellona negli ultimi 30 anni, probabilmente non lo conosce se non è del settore, ma dovrebbe ringraziare in larga parte lui.
E' stato il protagonista della ricostruzione degli spazi pubblici e della struttura urbana di Barcellona durante i primi dieci anni di democrazia dopo il 1975 e di nuovo, in occasione dei giochi olimpici del 1992.
Ho avuto l'occasione - professionalmente la fortuna - di
vedere Barcellona prima di tutte le opere eseguite per le Olimpiadi del 1992 e
di tornarci durante e dopo tutte le opere messe in atto in quegli anni. Ho
visto una città che si trasformava e rinasceva.
Pochissime città nel mondo sono riuscite a trasformarsi in questo modo, mantenendo quell'equilibrio tra spinta innovativa della ricerca architettonica e urbana, e
rispetto della storia e della tradizione.
Ha sviluppato tutta la potenza del Plan Cerdà, proiettandolo nel futuro, partendo dalla dimensione umana del vivere quotidiano.
Alcune di queste foto mostrano cosa era il fronte sul mare di Barcellona 5 o 6 anni prima delle opere del 1992.
Barcelona _ Villa Olímpica 1986
Barcelona _ Villa Olímpica 2021
Barelona - Villa Olimpica 1991
Barelona - Villa Olimpica 1995
′′La logica della città′′
′′Figlio unico che poi avrebbe generato una famiglia numerosa, con un padre che ha espresso le sue preoccupazioni sociali e le sue convinzioni nazionalistiche attraverso il giornalismo e l'editoria..."
_ Luis Fernandez-Galiano
Altre foto raccontano l'eredità che Bohigas ha lasciato in quella città, composta da tanti maestri e altrettanti capolavori.
EMBT Miralles Tagliabue - Parc Diagonal Mar
Richard Meier _ MACBA Museu d'Art Contemporani de Barcelona
Jean Nouvel - Torre Gloriés
EMBT Miralles Tagliabute - Mercat Santa Caterina
Frank O. Gehry - El Peix
Eric Miralles - Paseo Icaria
Fino al 1992, tre città europee, che affacciano sul Mediterraneo, venivano accomunate spesso: Napoli, Marsiglia e Barcellona.
Dopo le opere messe in atto in quegli anni e quelli successivi, Barcellona è entrata in un circuito diverso: una specie di premiere league delle grandi capitali internazionali.
Non si è trattato di quell'"effetto Bilbao" che si possa associare ad un'opera dirompente, in grado di capovolgere lo sviluppo sociale ed economico di una città: nel caso di Barcellona è stata l'orchestrazione di una serie di interventi che agivano contemporaneamente sulla progettazione di luoghi di aggregazione di quartiere e grandi infrastrutture alla scala urbana.
Roma avrebbe tentato di imitare quell'approccio, pochi anni dopo, con il programma "100 Piazze", fatto spegnere subito, senza raggiungere nulla di quei risultati.
Insieme alla sua architettura e alla sua urbanistica, Bohigas ha lasciato una solida eredità intellettuale, civica e politica.
"But, specifically, what do we owe Bohigas? The list is overwhelming. We owe him, first of all, the new democratic Barcelona that came to fruition and made a great leap forward with the Olympic project: that of the recovery of the historic centre, that of the new centralities and the dignification of the neighbourhoods, that of the opening up to the sea, that of the hard squares and green spaces, that of the ring roads. In short, the Barcelona of quality public spaces, clean facades and civic ambition. It was he who led the city's new urban planning with the mayors Narcís Serra and Pasqual Maragall. And it wasn't just him: his influence in the urbanistic and architectural field already came from afar, from the School of Architecture, of which he was the alma mater and director before joining the City Council."
"Lo ricordo con immenso piacere quando da neolaureato
frequentavo il programma Leonardo a Barcellona ed ero da Enric Miralles … tra
giovani architetti in una piccola casa in affitto quasi per sfida cominciai a
organizzare delle conferenze domestiche e sfacciatamente invitammo una sera
Oriol Bohigas che senza esitare si presentò con un carrello di diapositive e
stette per più di due ore a illustrarci generosamente i suoi progetti
accettando come unico compenso olive formaggio e vino rosso che avevamo da offrire…
oltre alla nostra curiosità e gratitudine"