lunedì 17 luglio 2023

Stavros Niarchos Foundation Cultural Center

Renzo Piano Building Workshop

Atene, 2008-2016

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Architettura e città. Un pezzo nuovo di Atene, aperto e vissuto tutto il giorno.

Questo potere bellissimo che ha l'architettura, di regalare dei luoghi. Prima c'era un ippodromo. Ora c'è un affaccio sull'Egeo, su Atene, su un parco. E 10.000mq di fotovoltaico, in copertura.

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Photo © Fabio Barilari

Photo © Fabio Barilari

Photo © Fabio Barilari

Photo © Fabio Barilari

Photo © Fabio Barilari

"The Stavros Niarchos Foundation (SNF) is one of the world’s leading private, international philanthropic organizations, making grants to nonprofit organizations in the areas of arts and culture, education, health and sports, and social welfare. SNF funds organizations and projects worldwide that aim to achieve a broad, lasting, and positive impact for society at large, and exhibit strong leadership and sound management. The Foundation also supports projects that facilitate the formation of public-private partnerships as an effective means for serving public welfare."

Photo © Fabio Barilari

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Photo © Fabio Barilari

Photo © Fabio Barilari

All'interno della Niarchos, trovano posto la nuova Greek National Opera di 33.000 m² e la Biblioteca Nazionale di 24.000 m², in grado di ospitare 750.000 volumi. Tutto è coperto da un parco su una collina artificiale di circa 17 ettari.


Photo © ΕΒΕ_Νίκος Καρανικό

Il confronto di Renzo Piano, alla scala urbana, è direttamente con l'Acropoli. L'area si trova sullo stesso asse che collega il colle del Partenone con il Mare. In questo modo va a consolidare una di quelle direttrici di collegamento tra emergenze urbane e architettoniche, alla maniera della Roma degli obelischi di Sisto V, dando significato e struttura a tutto quello che accadrà in futuro lungo questo asse.
Si sale sulla collina artificiale di questo nuovo parco che raccoglie fragranze di lavanda, rosmarino, timo, olivi e altre essenze solo autoctone: arrivati in cima al parco, più che la vista sul mare merita davvero la vista su Atene, che è splendida, nonostante tutte le sue difficoltà. 


Renzo Piano sketch


"C’è un gabbiano lassù e dal culmine del pennone, che svetta a 40 metri proprio sul nuovo "Centro culturale di Atene", vede com’è fatto il mondo: da una parte migliaia di case e casette bianchissime affastellate a formare un fitto ordito urbano; dall’altra, l’azzurro del mare, l’immenso mare solcato, secondo gli antichi lirici greci, da “vele nere”. Da un lato vive l’uomo, dall’altro verso il mare corrono le sue speranze. La tanto bistrattata Atene del debito con l’Europa, la città prossima al fallimento assieme all’intera Grecia tenta di risollevarsi. Qualcosa si muove, anche se la crisi è pesante, si torna a credere nel futuro. È passato un anno dall’inaugurazione del Centro culturale della Fondazione Stavros Niarchos, l’opera greca di Renzo Piano che rappresenta il simbolo di una possibile rinascita. Finanziatore greco e creatori ed esecutori italiani: quasi un’alleanza mediterranea fondata sul Maestro del Beaubourg ed un grande costruttore di infrastrutture sparse nel mondo.

Il progetto prevede la costruzione

  • della Greek National Opera di 33.000 m², che include un teatro principale da 1400 posti ed un teatro sperimentale da 400 posti;
  • della Biblioteca Nazionale di 24.000 m², in grado di ospitare 750.000 volumi e
  • di un Parco a collina di circa 170.000 m² con 1.500 m² di edifici.

Costruito sui terreni del vecchio ippodromo di Atene in un’area di 23 Ettari, il Centro sorge nel quartiere Kallithea, vicino al mare, e proprio nella relazione con il mare e nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, ha i suoi punti di forza. Uno dei temi principali affrontati dal Centro Culturale Stavros Niarchos è quello delle prestazioni ambientali e della sostenibilità.

L’elemento sicuramente più caratterizzante da questo punto di vista è il cosiddetto Energy Canopy. Questa copertura è un elemento chiave del progetto: un capolavoro architettonico, costruita con la tecnica del ferrocemento, per dimensioni e complessità statica è da considerare un unicum, mai realizzato, ad oggi, nel mondo. Forse più che una vela – riflette Renzo Piano – potrebbe sembrare un tappeto volante».

«Si tratta di un ettaro sospeso per aria del peso di 3500 tonnellate sostenuto da trenta colonne d’acciaio del diametro massimo di trenta centimetri, una lama in ferrocemento – un pezzo di bravura del costruttore Salini Impregilo – «lucida come il cofano di una Cadillac» secondo il desiderio di Piano.

L’Energy Canopy, in pieno sole, è ricoperto da 5560 pannelli fotovoltaici pronti a catturare l’energia necessaria all’intero impianto che si reso così autosufficiente. Questa e altre soluzioni innovative in termini di sostenibilità ambientale hanno permesso al Centro di ricevere la certificazione “Platinum”, il rating più elevato previsto dal LEED (Leadership in Energy and Environmental Design, la più prestigiosa al mondo nel settore delle costruzioni). Il Centro ha ricevuto anche l'European Solar Awards 2017, assegnato da Eurosolar (European Association for Renewable Energy) per il modo innovativo in cui la struttura risponde al suo fabbisogno energetico quotidiano, generando energia attraverso il tetto.

Per la pavimentazione del’’Agorà, che fa da connessione tra gli edifici dell’Opera e della Library, è stato utilizzato il marmo Dionysos, tipico marmo di prima scelta della zona di Atene. L’Agorà richiama il concetto della Cavea dell’Auditorium di Roma: scenari per l’incontro. «In entrambi i casi – spiega Renzo Piano – il fine del progetto è quello di far stare insieme tante persone, anche senza uno scopo preciso. Le opere con destinazione pubblica hanno infatti una funzione fecondatrice dei rapporti umani. E aggiunge: «L’architettura non deve essere un gesto, ma deve servire a fare stare insieme la gente».

_Sarapatrizia Tortoriello, 2017

Photo © Fabio Barilari

Il nuovo complesso urbano, con il suo parco, vive quasi 24 ore al giorno. Restituisce un senso e un valore ad una porzione enorme della città, decongestionandone il centro storico


Le immagini qui sotto invece sono di Atene: mostrano anche il progetto, ma soprattutto la città nel quale si è andato ad inserire.