domenica 31 dicembre 2023
venerdì 8 dicembre 2023
domenica 20 agosto 2023
Radiohead - Exit Music (for a Film)
I Radiohead possono essere difficili da digerire: non sono per tutti, né per tutti i momenti, ma hanno pochi confronti sia come musicisti che come compositori.
In questa specie di Sonata al Chiaro di Luna, che alla fine esplode come un'atomica, sono colossali.
Vale la pena di ascoltare alcune versioni di questo brano riadattate, negli anni, per orchestra classica.
Intanto questa versione live, che é incredibilmente intensa e potente. Merita l'ascolto, in silenzio, fino alla fine.
.
Exit Music (For a Film) è un brano dei Radiohead, scritto specificatamente per i titoli di coda del film Romeo + Giulietta di William Shakespeare, diretto da Baz Luhrmann.
Su richiesta di Thom Yorke, la canzone è assente dai due album della colonna sonora del film, ma appare come quarta traccia nell'album OK Computer del 1997.
giovedì 20 luglio 2023
lunedì 17 luglio 2023
Stavros Niarchos Foundation Cultural Center
Atene, 2008-2016
Architettura e città. Un pezzo nuovo di Atene, aperto e vissuto tutto il giorno.
Questo potere bellissimo che ha l'architettura, di regalare dei luoghi. Prima c'era un ippodromo. Ora c'è un affaccio sull'Egeo, su Atene, su un parco. E 10.000mq di fotovoltaico, in copertura.
Photo © Fabio Barilari |
Photo © Fabio Barilari |
Photo © Fabio Barilari |
Photo © Fabio Barilari |
Photo © Fabio Barilari |
"The Stavros Niarchos Foundation (SNF) is one of the world’s leading private, international philanthropic organizations, making grants to nonprofit organizations in the areas of arts and culture, education, health and sports, and social welfare. SNF funds organizations and projects worldwide that aim to achieve a broad, lasting, and positive impact for society at large, and exhibit strong leadership and sound management. The Foundation also supports projects that facilitate the formation of public-private partnerships as an effective means for serving public welfare."
Photo © Fabio Barilari |
Photo © Fabio Barilari |
Photo © Fabio Barilari |
Photo © Fabio Barilari |
Photo © Fabio Barilari |
Photo © ΕΒΕ_Νίκος Καρανικό |
Renzo Piano sketch |
"C’è un gabbiano lassù e dal culmine del pennone, che svetta a 40 metri proprio sul nuovo "Centro culturale di Atene", vede com’è fatto il mondo: da una parte migliaia di case e casette bianchissime affastellate a formare un fitto ordito urbano; dall’altra, l’azzurro del mare, l’immenso mare solcato, secondo gli antichi lirici greci, da “vele nere”. Da un lato vive l’uomo, dall’altro verso il mare corrono le sue speranze. La tanto bistrattata Atene del debito con l’Europa, la città prossima al fallimento assieme all’intera Grecia tenta di risollevarsi. Qualcosa si muove, anche se la crisi è pesante, si torna a credere nel futuro. È passato un anno dall’inaugurazione del Centro culturale della Fondazione Stavros Niarchos, l’opera greca di Renzo Piano che rappresenta il simbolo di una possibile rinascita. Finanziatore greco e creatori ed esecutori italiani: quasi un’alleanza mediterranea fondata sul Maestro del Beaubourg ed un grande costruttore di infrastrutture sparse nel mondo.
Il progetto prevede la costruzione
- della Greek National Opera di 33.000 m², che include un teatro principale da 1400 posti ed un teatro sperimentale da 400 posti;
- della Biblioteca Nazionale di 24.000 m², in grado di ospitare 750.000 volumi e
- di un Parco a collina di circa 170.000 m² con 1.500 m² di edifici.
Costruito sui terreni del vecchio ippodromo di Atene in
un’area di 23 Ettari, il Centro sorge nel quartiere Kallithea, vicino al mare,
e proprio nella relazione con il mare e nel rispetto dei principi di
sostenibilità ambientale, ha i suoi punti di forza. Uno dei temi principali
affrontati dal Centro Culturale Stavros Niarchos è quello delle prestazioni
ambientali e della sostenibilità.
L’elemento sicuramente più caratterizzante da questo punto
di vista è il cosiddetto Energy Canopy. Questa copertura è un elemento chiave
del progetto: un capolavoro architettonico, costruita con la tecnica del ferrocemento,
per dimensioni e complessità statica è da considerare un unicum, mai
realizzato, ad oggi, nel mondo. Forse più che una vela – riflette Renzo Piano –
potrebbe sembrare un tappeto volante».
«Si tratta di un ettaro sospeso per aria del peso di 3500
tonnellate sostenuto da trenta colonne d’acciaio del diametro massimo di trenta
centimetri, una lama in ferrocemento – un pezzo di bravura del costruttore
Salini Impregilo – «lucida come il cofano di una Cadillac» secondo il desiderio
di Piano.
L’Energy Canopy, in pieno sole, è ricoperto da 5560 pannelli
fotovoltaici pronti a catturare l’energia necessaria all’intero impianto che si
reso così autosufficiente. Questa e altre soluzioni innovative in termini di
sostenibilità ambientale hanno permesso al Centro di ricevere la certificazione
“Platinum”, il rating più elevato previsto dal LEED (Leadership in Energy and
Environmental Design, la più prestigiosa al mondo nel settore delle
costruzioni). Il Centro ha ricevuto anche l'European Solar Awards 2017,
assegnato da Eurosolar (European Association for Renewable Energy) per il modo
innovativo in cui la struttura risponde al suo fabbisogno energetico
quotidiano, generando energia attraverso il tetto.
Per la pavimentazione del’’Agorà, che fa da connessione tra gli edifici dell’Opera e della Library, è stato utilizzato il marmo Dionysos, tipico marmo di prima scelta della zona di Atene. L’Agorà richiama il concetto della Cavea dell’Auditorium di Roma: scenari per l’incontro. «In entrambi i casi – spiega Renzo Piano – il fine del progetto è quello di far stare insieme tante persone, anche senza uno scopo preciso. Le opere con destinazione pubblica hanno infatti una funzione fecondatrice dei rapporti umani. E aggiunge: «L’architettura non deve essere un gesto, ma deve servire a fare stare insieme la gente».”
_Sarapatrizia Tortoriello, 2017
Photo © Fabio Barilari |
Il nuovo complesso urbano, con il suo parco, vive quasi 24 ore al giorno. Restituisce un senso e un valore ad una porzione enorme della città, decongestionandone il centro storico
Le immagini qui sotto invece sono di Atene: mostrano anche il progetto, ma soprattutto la città nel quale si è andato ad inserire.
lunedì 19 giugno 2023
sabato 10 giugno 2023
David Spriggs
David Spriggs | First Wave, 2021, Acrylic paint on layered transparencies, lightbox, framework |
- from David Spriggs website
David Spriggs | First Wave, 2021, Acrylic paint on layered transparencies, lightbox, framework |
David Spriggs | Stratachrome Green |
venerdì 26 maggio 2023
Tina
Era già la regina, quando tutti gli altri dovevano ancora arrivare.
Prima che Lennon e McCartney si incontrassero, prima degli Stones, di Jimi Hendrix, Woodstock, Pink Floyd, Velvet Underground, Who... Nel 1958 già incideva: Boxtop. 4 anni dopo il primo disco di Elvis Presley e non molti anni dopo le prime chitarre elettriche commercializzate.
Giusto per scegliere un brano, posto questo "River Deep - Mountain High", che per me è uno dei pezzi piú potenti che conosco in musica. Va ascoltato a volume alto, dall'inizio alla fine: é letteralmente un'onda di piena che lascia senza fiato.
"É il 1966 e Phil Spector aveva inventato la Wall of Sound, un suono in mono ottenuto incidendo e sovra-incidendo gli archi, altri strumenti e le parti vocali per creare una sorta di muraglia sonora dietro la cantante solista. Ha già portato al successo con ‘Be My Baby’ Ronnie Spector, poi sua moglie. Vede in Tina la cantante perfetta per ‘River Deep, Mountain High’.
Spector però è anche consapevole che se si ritrova in studio Ike sarà molto difficile riuscire a fare quello che ha in mente, quindi gli dice ‘senti, alla fine il pezzo lo accreditiamo a tutti e due, Ike & Tina Turner, ma tu per favore stai lontano dallo studio, lasciami fare, in cambio ti do 20mila dollari’.
Chiama ventuno musicisti e ventuno coriste. A Tina la canzone la fa cantare e ricantare e ricantare ancora: «Credo di avere cantato quella canzone mezzo milione di volte, ero completamente fradicia di sudore, alla fine mi sono dovuta levare la camicetta e cantare in reggiseno», come ricorda anche il tecnico del suono Larry Levine: «Quando è entrata era elettrica. Abbiamo abbassato le luci, e quando si è levata i vestiti perché non riusciva a trovare lo swing… che corpo! Era incredibile come si muoveva. Elettrica, elettrica».
Dall'ottimo articolo di Carlo Massarini su Linkiesta, di qualche tempo fa: "What you see is what you get".
"Quando Anna Mae Bullock (il suo nome) nacque, i genitori lavoravano come supervisori nella piantagione di cotone di Pointdexer, vicino al piccolo villaggio rurale di Nut Bush".
Nut Bush City Limits - Ike & Tina Turner
mercoledì 17 maggio 2023
sabato 6 maggio 2023
CIDADE QUINTAL - Handmade Urbanism
Ogni tanto - un pò troppo raramente, per la verità, da qualche anno a questa parte - scopro delle ricerche e delle sperimentazioni in ambito di architettura e progettazione di spazi urbani che mi emozionano.
E' il caso di questo gruppo Cidade Quintal attivo a Vitòria in Brasile, che ho scoperto ora su Archdaily, sfogliando tra troppa architettura piuttosto monotona e precotta.
https://www.cidadequintal.com.br/ ossia, urbanistica "dal basso", handmade urbanism
Il progetto si intitola "Cabral Lookout"
"Twenty-four thousand plastic caps donated by residents of the Morro do Quadro neighborhood in Vitória-ES served as the basis for socio-spatial improvements in a lookout point in the region. The project, which involved community agency, creation, and execution, was developed by Cidade Quintal and was part of the actions of the MC Festival - favela edition, held by the Cidade Movement.
Beyond everyday experiences, it is a meeting point for the Serenata D'Favela choir, an initiative that for 13 years has driven young talents from the neighborhood through music. According to members, it is the perfect setting for video recordings and performances that showcase the power of the place: the people and their incredible view of other communities. It was Serenata D'Favela that embraced the project, helped define the intervention space, and closely followed the development."
- text by Cidade Quintal
Merita farsi un giro sul loro sito, anche per i loro bellissimi disegni di progetto:
"Siamo Cidade Quintal, un'organizzazione dedicata a trasformare gli spazi e catalizzare azioni positive in tutta la città. Lavoriamo nel campo del design e dell'urbanistica partecipativa per rafforzare le narrazioni della comunità e migliorare la convivenza."
.
Cidade Quintal on Facebook.